1983 - Lucio Dalla


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Paroles de Lucio Dalla - 1983

Le dieci del mattino

e mi scoppia la testa,

come se avessi bevuto

una botte di vino

o fossi stato alla mia festa.

Apro la finestra h ancora buio.

Butto un urlo per strada

ma non risponde nessuno.

Il mio cuore si h rotto come

uno specchio si h rotto.

Si h rotto quel bellissimo

orologio. Ti ricordi

come lo chiamavi tu?

Il silenzio continua

sono almeno le sette.

Apro la radio la tele

e le orecchie,

ma nessuno trasmette.

La stanza h piena di

animali sembrano zanzare,

grosse come cani ma almeno

i cani non sanno volare.

Forse qualcuno mi sente

qualche vecchio amico mi sente.

Provo ad urlare cosl forte

cosl forte almeno mi sentissi tu.

Che giorno, h che anno h?

Lunedl, martedl, ma che vita h.

Da una foto mia madre

comincia a parlare

dice ti ricordi tuo padre come

ci sapeva fare?

Erano gli anni della guerra

tutti col culo per terra.

Si mangiava coi cani.

Ti ricordi a Bologna che festa

quando arrivarono gli americani?

Ehm, nel 443 la gente partiva,

partiva e moriva

e non sapeva il perchi.

Ma dopo due anni tutti quanti perfino

i fascisti aspettavano gli americani

come a Riccione oggi aspettano i turisti.

E proprio te quella notte in piazza

sulle spalle di tuo padre sembravi un re.

Finiti i bombardamenti tutti

a farsi i complimenti.

Erano tristi solo i morti e si

mangiavano le mani

non perchi erano morti

ma perchi non si svegliavano domani.

Ti ricordi quella bruna come era

triste perchi sapeva di non

vedere i razzi sulla luna luna ?

I razzi sulla luna sono un fatto normale

se ne vedono tanti

piantati in fila che sembrano

alberi di natale.

Poi spostando il cannocchiale

puoi dare un n

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